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Il contesto

Calatabiano è un paese siciliano molto antico situato al confine tra la provincia di Catania e quella di Messina, a pochi chilometri da Taormina. Si affaccia sullo Ionio con una bellissima spiaggia sabbiosa.
Il paese ha la pianta a forma di stella, si trova in una piccola ma fertile pianura, ai piedi di una collina in cima alla quale si può ammirare il famoso castello Arabo — Normanno (IX sec.) e l’antica chiesa del SS. Crocifisso (1484). E vicino a Taormina, la nota località turistica famosa in tutto il mondo. Ha una bella e lunga spiaggia sabbiosa sul mare Ionio ed è a pochi chilometri da ‘a muntagna’’ Etna, il più grande vulcano attivo d’ Europa ed uno dei più alti del mondo, 3.323 m. Il suo territorio è separato dalla provincia di Messina dal fiume Alcantara che in arabo significa “ponte”.
Profilo storico: Calatabiano è un paese molto antico. I primi colonizzatori del territorio furono i Calcidesi, essi arrivarono dalla Grecia nel 725 a. C. Nell’827 d.C. gli Arabi arrivarono in Sicilia e nel 902 essi conquistarono il territorio e costruirono un castello in cima alla collina. Il nome del Kakim, principe, era Bian, così il castello fu chiamato Kalat’a’ Bian, cioè castello di Bian.
Attorno al castello fu costruito un villaggio. Dopo gli Arabi il castello fu conquistato dai Normanni nel 1079, quindi dagli Angioini nel 1272 e infine dagli Aragonesi. Dal 1396 al 1669 fu sotto il dominio di Crujllas, una famiglia spagnola. Dopo due terribili terremoti nel 1669 e nel 1693, gli abitanti abbandonarono il castello e incominciarono a costruire un villaggio ai piedi della collina. Finalmente, nel 1813, Calatabiano divenne “comune”, aveva allora una popolazione di 1360 abitanti.
Condizioni economiche: L’economia del paese si basa su: – agricoltura, si coltivano agrumi, specialmente limoni, arance e mandarini, nespole e olive; – allevamento di ovini, turismo, campeggi sono presenti vicino alla spiaggia di S. Marco; – produzione della carta; – produzione di manufatti in terracotta; – lavorazione degli agrumi; – produzione della calce.
Tesori artistici: A Calatabiano si può ammirare: il castello Arabo – Normanno (IX sec.);il castello del Principe di Palagonia (XVII sec.); noto come castello di S. Marco: l’artistico portale del palazzo del Principe di Palagonia; la statua di S. Caterina (1875); antiche e splendide Chiese, con i loro tesori artistici (sculture, dipinti, affreschi…), come la chiesa del SS. Crocifisso (1484), la chiesa di Gesù e Maria (1695), un bell’esempio di barocco siciliano, la chiesa dell’Annunziata (1740) all’interno della quale è custodito il prezioso Crocifisso di legno (XVI sec.) di Giovanni Salvo D’Antonio di scuola antonelliana.
Clima: Il clima è tipicamente mediterraneo con inverni brevi miti ed estati lunghe e calde.
Cucina: La cucina calatabianese è ricca e varia. Piatti tipici sono: maccheroni, spaghetti al pomodoro e melanzane, pescestocco “a ghiotta”; “maccu”, piatto a base di fave; agnello arrosto; marzapane; gelati e granita.
Tradizioni e feste popolari: Carnevale: sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati; Venerdì Santo: processione e rappresentazione sacra; Maggio: sagra delle nespole:; festa di S. Filippo, la terza domenica del mese con la famosa “calata” del santo, il sabato antecedente; Novembre: festa dell’autunno; Dicembre: “i cannici” falò lungo la sera del 13, giorno di S. Lucia.